Ada Negri, Ersilia Bronzini Majno, Jole Bragiola Bersellini. Archivi Unione femminile nazionale.

Bellini, nome di battaglia del padre mazziniano Pietro Bragiola, e Bersellini, come il marito Achille: sono questi i due cognomi con cui si firma Jole Bragiola nel manifesto programmatico dell’Unione femminile alla sua fondazione, nel 1899.

Di tradizione familiare democratica e mazziniana, iniziò la sua attività politica e sociale nella Associazione Generale delle operaie fondata da Laura Mantegazza, dove incontrò le donne con le quali avrebbe dato vita all’Unione.

Nel 1902, insieme ad altre unioniste, entrò nel Consiglio cittadino di amministrazione delle Opere Pie e nel 1908 fece parte delle Commissioni mandamentali di beneficenza, delegata dall’Unione Femminile su invito del Comune di Milano.

Con la guerra di Libia (1911-12), rappresentò l’Unione femminile, insieme a Virginia Bartesaghi e Lydia Cantoni, nel Comitato di assistenza Pro esercito, destinato a dare assistenza anche economica alle famiglie dei soldati. Con l’adesione al Comitato l’Unione metteva a frutto la propria esperienza in materia di assistenza, senza tuttavia prendere posizione nel dibattito politico tra neutralismo e interventismo.

La Grande Guerra vide Jole Bragiola Bersellini impegnata nella gestione della Casa materna per i figli dei richiamati, che dava giornalmente asilo a più di cinquanta bambini di età compresa fra un mese e un anno.

Nel 1917 fece parte del comitato promotore del Convegno nazionale femminile che si tenne a Roma per iniziativa della Associazione nazionale per la donna e da cui uscì un programma di riforma legislativa che per la prima volta univa tutte le associazioni impegnate nel movimento femminista dell’epoca, tranne le socialiste: ricerca della paternità, voto politico e amministrativo, abolizione dell’autorizzazione maritale.

Bibliografia

Fiorella Imprenti, Alle origini dell’Unione femminile. Idee, progetti e reti internazionali all’inizio del Novecento, Biblion, 2012

Rachele Farina (a cura di), Dizionario biografico delle donne lombarde 568 – 1968, Baldini&Castoldi, 1995

Graziella Gaballo, Il nostro dovere. L’Unione Femminile tra impegno sociale, guerra e fascismo, Il Periplo, 2015

www.unionefemminile.it