Ufficio emigrazione della Società Umanitaria nel secondo dopoguerra

Scheda redatta da Paola Bianchi

Servizi assistenziali

Nel secondo dopoguerra, Riccardo Bauer, animatore della rinascita della Società Umanitaria, individuò nel fenomeno migratorio una delle problematiche più cogenti sulle quali intervenire.

Per questo motivo riattivò quell'Ufficio emigrazione, che aveva operato già durante i primi due decenni del secolo scorso, convinto che il movimento migratorio, "condizione prima per la ricostruzione economica e sociale" del Paese, si svolgesse "in modo ben poco organico" dando "luogo a fenomeni dolorosi cui" era "urgente porre riparo" (1). Individuò quindi il contributo che l'Umanitaria avrebbe potuto dare nel sostegno ai migranti, non certo in azioni di soccorso e assistenza, funzioni queste a carico delle istituzioni pubbliche, ma piuttosto in una strenua lotta contro "ogni illusione ingannatrice, ad impedire che sul bisogno di espatriare di tanti lavoratori si innesti una losca speculazione". Fornire dunque una precisa, puntuale e aggiornata informazione agli emigranti sulle modalità di realizzazione del loro progetto di espatrio e soprattutto sulle  condizioni di lavoro nei paesi di destinazione, attraverso la pubblicazione del "Bollettino quindicinale dell'emigrazione". 

Il Bollettino sull'emigrazione, strumento prezioso di divulgazione.

Il Bollettino, il cui primo numero uscì il 25 giugno 1947, strutturato come un "repertorio sistematico" di notizie, facilmente consultabile, fu l'opera di una "redazione in costante contatto non solo con gli Uffici centrali e periferici italiani d'emigrazione, ma anche con le autorità diplomatiche e consolari straniere, con le Associazioni operaie italiane e straniere, con Enti e Uffici pubblici economici italiani e stranieri" (2). Una parte della rivista fu dedicata alla pubblicazione di rubriche sistematiche, con le quali si dava notizia e relativo commento della legislazione del lavoro e di quella in materia di immigrazione in vigore negli stati di destinazione dei migranti. 

Il Bollettino divenne un utilissimo strumento anche per i funzionari pubblici degli Uffici provinciali e regionali del lavoro e delle Camere del lavoro, i quali erano chiamati a indirizzare chi si trovasse nella necessità di trovare lavoro fuori dal paese. Il Bollettino quindicinale dell'emigrazione cessò di essere pubblicato dal 1 gennaio 1971, poco dopo le dimissioni di Bauer dall'Umanitaria, presentate nel 1969.

 

Note 
(1) Archivio Società Umanitaria "Libro dei verbali" 30 aprile 1947.
(2) Archivio Società Umanitaria "Libro dei verbali" 30 aprile 1947.