Case Albergo per gli sfrattati del Comune di Milano

Quartieri e case popolari, Ricoveri e convitti, Servizi assistenziali

Sede operativa
Casa Albergo per gli sfrattati di via Aldini (1930 - 1945)

Sede operativa
Casa Albergo per gli sfrattati di Corso XXII Marzo (1930 - 1945)

Sede operativa
Casa Albergo per gli sfrattati di via dei Cinquecento (1930 - 1945)

Sede operativa
Casa Albergo per gli sfrattati di Villa Litta ad Affori (1930 - 1945)

Sede operativa
Casa Albergo per gli sfrattati della Carattera alla Bovisa (1931 - 1945)

Casa albergo per gli sfrattati di via Aldini, Milano, Rivista mensile del Comune, marzo 1930

Nel 1930, per far fronte al grave problema dell'abitazione per le famiglie degli sfrattati e dei senza casa - problema aggravato dalla cessazione del regime vincolistico dei contratti d'affitto, che entrò in vigore nel giugno di quell'anno -  il Comune di Milano inaugurò due case albergo appositamente costruite. I due edifici gemelli erano sorti in due zone della città diametralmente opposte anche per mitigare i disagi degli spostamenti per motivi di lavoro; uno era situato in via Aldini 72, nel territorio dell'aggregato comune di Quarto Oggiaro, l'altro in via dei Cinquecento 19, nella periferia sud in vicinanza del Corvetto.

Demolizione delle baracche degli sfrattati ad opera del podestà, 1926, Fotografie in Comune

Queste due nuove strutture andavano ad aggiungersi ad altre soluzioni abitative adottate dalle autorità comunali, che andavano via via sgombrando gli accampamenti di baracche, sorti qua e la sul territorio di Milano; parte degli abitanti delle baraccopoli erano stati temporaneamente accolti nell'ex reclusorio di via Parini, ceduto dal Demanio al Comune, ma che fu presto abbattuto. Come ricovero per senza tetto fu utilizzata parte della ex Villa Litta Modignani (proprietà del Comune dal 1927) e i fabbricati della Senavra in corso XXII marzo, in precedenza utilizzati dal Ricovero di Mendicità, trasferito dal 1929 nella nuova sede di piazza Bande Nere. In seguito furono anche adibiti a ricovero gli spazi della cascina Carattera alla Bovisa.

Pur nelle differenze strutturali degli edifici utilizzati, si adottarono regole comuni per tutte le case che accoglievano gli sfrattati. Innanzitutto erano ammesse solo famiglie autorizzate dal podestà, residenti a Milano da almeno tre anni, con provvedimento di sfratto esecutivo (eclusi i colpiti da provvedimenti giudiziari per reati contro le autorità pubbliche, ecc.)

Refettorio della Casa albergo per gli sfrattati di via Aldini, Milano, Rivista mensile del Comune, marzo 1930

Ogni nucleo famigliare aveva a disposizione un solo locale, con pagamento di un tenue affitto, arredato con i soli mobili necessari al pernottamento; cucina, dispensa, bagni, lavanderie erano comuni e soggetti a orari precisi e a norme disciplinari stringenti. Un deposito per mobili ed effetti diversi era a disposizione degli alloggiati. Le case albergo erano aperte dalle 6.30 del mattino alle 22.

 

Fonti:
Milano. Rivista mensile del Comune, marzo 1930.
Beneficenza previdenza e assistenza sociale nella Provincia di Milano, 1932