Soccorso fraterno

Sede
Sede del Soccorso fraterno (0 - oggi)
Le origini
Le origini del Soccorso Fraterno risalgono all'inverno 1879-80, una stagione rigidissima, che a Milano registrò oltre "settanta giorni ... ostinatamente sotto zero" .
Le conseguenze furono particolarmente difficili per le fasce più povere della popolazione, che faticavano a procurarsi i generi alimentari, gli indumenti ed i combustibili necessari ad affrontare le asprezze del clima.
Si moltiplicarono allora le iniziative benefiche "presso tutte le classi della società per venire in aiuto ai bisognosi, con tutti i mezzi che fossero sembrati più opportuni" . Tra le più efficaci si distinsero la Commissione di beneficenza pei poveri, formata per lo più da conservatori, e l'associazione Soccorso Fraterno, afferente alla massoneria milanese, alla quale aderirono principalmente esponenti d'orientamento progressista e democratico.
L'attività, finanziata mediante l'organizzazione di spettacoli pubblici, sottoscrizioni su giornali, pesche di beneficenza e la raccolta di oblazioni spontanee, era inizialmente organizzata in comitati rionali poi trasformati in sub-comitati:
I. Centro, presidente l'imprenditore Francesco Gondrand, addetto anche alla tenuta della cassa centrale dei comitati;
II. Porta Venezia, presidente il medico Malachia De Cristoforis;
III. Porta Nuova e Principe Umberto, presidente l'avvocato Domenico Clerici;
IV. Porta Garibaldi e Porta Tenaglia, presidente l'avvocato Carlo Migliavacca;
V. Porta Magenta e Sempione, presidente lo scultore Metello Motelli;
VI. Porta Genova e Porta Ticinese, presidente il medico Gaetano Pini;
VII. Porta Romana, S. Celso e Vigentina, presidente l'avvocato e giornalista, poi deputato e sindaco di Milano Giuseppe Mussi;
VIII. Porta Vittoria, presidente l'editore Antonio Civelli
Ogni comitato aveva la facoltà di distribuire i fondi raccolti nel proprio quartiere sotto forma di buoni alimentari valevoli per razioni di pane, pasta, riso, carne e brodo.
Le istanze di soccorso dovevano essere presentate dai ricorrenti ai sottocomitati, che li vagliavano valutando l'opportunità e l'entità dei sussidi.
Nei primi cinque mesi di esercizio, dal 1° novembre 1879 al 31 marzo 1880, il Soccorso Fraterno riuscì a raccogliere oltre 27.000 lire e ad erogare 63622 buoni.
L'organizzazione
Considerato il riscontro ottenuto, i promotori stabilirono di dare all'istituzione un carattere permanente, dotandola anche di un regolamento.
Venne quindi nominato un Comitato centrale al quale dovevano fare capo i sub-comitati locali.
Il Comitato centrale era formato da un presidente, un vicepresidente, un segretario, un cassiere e sette consiglieri. Analogamente, i sub-comitati erano composti da un presidente, un vicepresidente, un cassiere, un segretario e da un consiglio, con un numero di membri variabile, da tre a quindici.
Primo presidente del Comitato centrale venne nominato il medico Gaetano Pini, che resse l'incarico fino al 1886.
Attività
Gli ambiti d'azione dell'associazione erano diversi:
1) concorso negli aiuti in caso di calamità eccezionali;
2) assistenza a poveri bisognosi con particolare riguardo per orfani e vedove;
3) patrocinio per agevolare l'assistenza da parte degli istituti cittadini di beneficenza;
4) fornitura di libri, indumenti e generi alimentari agli alunni poveri delle scuole elementari;
5) erogazione di modeste somme di denaro;
6) patrocinio gratuito agli infortunati per cause di terzi;
7) assistenza a carcerati detenuti a titolo preventivo.
Tra le iniziative sostenute dal Soccorso Fraterno, che aveva sede in via Ugo Foscolo n. 3, figurano pure gli Asili Notturni, sorti a Milano nel 1884, a favore dei quali l'associazione stanziò la somma di 5000 lire e i Ricoveri Notturni Gratuiti, istituiti all'inizio del nuovo secolo.
Persone collegate



