Società edificatrice di abitazioni operaie (SEAO)

Scheda redatta da Maria Cristina Brunati

Edificato
Il quartiere operaio di via Conservatorio (1882 - 1967)

Edificato
Il quartiere operaio fuori Porta Vittoria (1884 - oggi)

La Società edificatrice d'abitazioni operaie (SEAO), tuttora esistente, nacque il 28 luglio 1879 e venne riconosciuta con R. Decreto 7 dicembre di quell'anno. La sua costituzione avvenne per iniziativa del Consolato operaio di Milano con l'intento di rispondere alla pressante richiesta di abitazioni a buon mercato per i ceti popolari, prendendo a modello analoghe esperienze sorte in Inghilterra e in Belgio.

Il comitato promotore era costituito dall'economista Francesco Viganò, dall'avvocato Carlo Romussi, dall'ingegner Giuseppe De Franceschi, futuro dirigente del Partito socialista, e dall'ingegner Enrico Horvath.

L'attività ebbe inizio con l'acquisto di un caseggiato di 60 locali in via Pesce n. 37 (oggi via Paolo da Cannobbio), dove venne stabilita la sede sociale presso la quale trovarono ospitalità anche altre associazioni e società di mutuo soccorso.

Tra il 1881 e il 1882 vennero realizzati i primi edifici seguendo il progetto proposto dal capomastro Luigi Fazzini ed approvato da una commissione composta dagli ingegneri Luigi Martelli, Luigi Mazzocchi e Felice Poggi e dai capomastri Arrigoni, Bravo e Galli.

Si trattava di un gruppo di 20 casette, di due o 4 locali, con giardino in via Conservatorio, poi demolite nel 1967, che furono affittate a riscatto ad altrettanti operai azionisti della società, tra i quali figurava anche il radicale Antonio Maffi (1850-1912), il primo operaio ad essere eletto alla Camera dei deputati nel 1882.

La casa di via Pesce venne venduta poco dopo per acquistarne un'altra in via Crocefisso 15-17, in prossimità della via Conservatorio. In questo edificio, ampliato nel 1885 con l'aggiunta di un altro fabbricato con ingresso da via campo Lodigiano n. 8, furono trasferiti la sede della società e di numerosi altri sodalizi, compresi il Consolato operaio. Sempre qui vennero inoltre istituite la Federazione delle Cooperative, fondata nel 1886, e la Banca operaia, nata nel 1888.

Uno dei progetti più significativi riguarda però la costruzione di un complesso di abitazioni nel quartiere di porta Vittoria, fabbricato tra il 1884 e il 1892.

Nel 1884, la società, a quel tempo presieduta dall'avvocato Riccardo Pavesi, avviò la costruzione di un nuovo quartiere su un'area di oltre 100.000 mq, acquistata dal demanio per il prezzo di 270.000 lire, sulla quale in precedenza sorgeva la dismessa ferrovia di Porta Tosa (dal 1861 Porta Vittoria).

Tuttavia, a causa degli elevati costi di costruzione, una parte del terreno dovette essere alienata ed il progetto originario, formulato da una commissione composta dagli ingegneri Luigi Mazzocchi, Giovanni Ceruti e Felice Poggi e dai professori Archimede Sacchi e Giovanni Battista Borsani, che ambiva alla realizzazione di una vera città giardino dotata di una molteplicità di servizi (asili d'infanzia, scuole, magazzini cooperativi, cucine economiche, bagni e lavatoi), dovette essere notevolmente ridimensionato. Alla fine vennero costruiti 320 locali, distribuiti in gruppi di casette a due piani dotate di cantina, solaio, servizi e giardinetto da vendere a riscatto. Per avvicinarsi alle esigenze dei lavoratori di più modesta condizione, tra il 1885 e il 1887, vennero inoltre edificati due grandi caseggiati a più piani in Via Pasquale Sottocorno n. 6 e Via Franklin n. 1-3, per un totale di 166 locali da destinare a semplice affitto.

Un altro nucleo di 16 casette a giardino fu edificato al principio degli anni Novanta in via Vittoria Colonna, fuori Porta Magenta.
Dopo un periodo di stasi, l'attività della SEAO riprese solo negli anni Dieci del nuovo secolo, con il caseggiato in via Espinasse n. 30 (1912).

Al periodo del ventennio fascista risalgono invece la ristrutturazione di uno stabile in via Casella n. 32 e la costruzione dei nuovi fabbricati di via Grasselli n. 4 (1929) e n. 2 (1934), di quelli di via Piranesi n. 27 (1937) e n. 31 esterno (1939).

Bruscamente interrotta dallo scoppio della Seconda guerra mondiale, con i suoi devastanti effetti su tutta la città, l'attività della SEAO riprese alacremente negli anni della Ricostruzione e del boom economico. Alla riedificazione degli stabili danneggiati dai bombardamenti, a partire dalla sede sociale di via Sottocorno, si affiancò infatti l'impegno per la costruzione di nuove abitazioni, tra le quali si ricordano quella di via Casella n. 30 (1950), quella di via Piranesi n. 31 interno (1951), quella di via Strambio n. 32 (1954) e quella di via Oltrocchi n. 8 (1956).

Nel corso degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, la SEAO si è occupata principalmente della manutenzione del suo patrimonio edilizio, dando luogo ad un nuovo importante progetto solo nella seconda metà degli anni Ottanta, questa volta fuori dalla città, a Pantigliate.

Agli anni Duemila risalgono invece la realizzazione di alcune mansarde in via Pasquale Sottocorno e ultimamente l'avvio di un nuovo cantiere all'Ortica. 

Persone collegate

Luigi Mazzocchi
1° settembre 1842 - 20 dicembre 1925
Riccardo Pavesi
18 febbraio 1849 - 5 gennaio 1890
Carlo Romussi
1847 - 1913

Luoghi collegati