Comitato centrale di assistenza per la guerra

Servizi assistenziali
Sede operativa
Uffici del Comitato centrale di assistenza per la guerra in piazza della Scala (1915 - 1918)
Si costituisce il 21 maggio 1915 in seguito alle disposizioni della Giunta milanese per adottare provvedimenti "atti a lenire le conseguenze della guerra" per la popolazione civile. E' presieduto dal sindaco ed è composto da venti membri scelti tra ex sindaci, presidenti delle Opere pie, della Pro esercito, rappresentanti del Consiglio provinciale.
Il suo compito è quello di decidere i provvedimenti di assistenza alla popolazione resi necessari dalle conseguenze dello stato di guerra, curarne l'esecuzione, coordinare le azioni di tutte le istituzioni e delle iniziative cittadine con i medesimi scopi. Secondo le indicazioni del sindaco Emilio Caldara si tratta di fornire assistenza sociale e non semplice beneficenza.
La prima riunione ha luogo il 24 maggio 1915 in Municipio. Il comitato decide le forme di assistenza, i modi della raccolta fondi costituendo delle commissioni coordinate da un Comitato generale esecutivo. Si organizzano quindi sei uffici esecutivi con compiti specifici, insediati in locali concessi dalla banca Commerciale di piazza Scala n. 3.
I sei uffici del Comitato centrale di assistenza per la guerra
- Ufficio I - Assistenza economica alle famiglie dei militari.
- Ufficio II - Assistenza alla fanciullezza
- Ufficio III - Collocamento dei disoccupati e assistenza ai profughi
- Ufficio IV - Tutela degli interessi personali ed economici dei militari
- Ufficio V - Assistenza morale ai convalescenti
- Ufficio VI - Assistenza sanitaria
L'Ufficio I provvede all'elargizione di sussidi alle famiglie bisognose dei militari a integrazione dei benefici disposti dal governo o in sostituzione di essi, allargando l'assistenza anche ai genitori e ai figli naturali. L'ufficio II assiste in maniera provvisoria o permanente i figli dei militari al fronte accogliendoli in nidi, refezioni, colonie e strutture per l'infanzia. Presta soccorso inoltre alle donne gravide e alle puerpere. L'Ufficio III sussidia i disoccupati, gestisce cucine economiche, impianta laboratori per la formazione di operaie disoccupate. Per quanto riguarda i profughi opera già dal 1914 accogliendo irredenti, regnicoli e rimpatriati milanesi in fuga dopo lo scoppio della guerra europea. L'Ufficio IV si occupa non solo dei richiamati al fronte, ma di tutti militari che fanno richiesta di sostegno: pagamento dell'affitto, proroga di scadenze cambiarie, rimpatri. L'Ufficio V si coordina con l'autorità sanitaria militare, organizza i volontari che prestano la loro opera negli ospedali, raccoglie libri, indumenti, ecc. L'Ufficio VI integra con risorse civili l'assistenza sanitaria ai colpiti dalla guerra: feriti in prima linea, ricoverati negli ospedali della Riserva, profughi, famiglie dei richiamati.
Il 9 luglio 1915 viene creato un settimo ufficio dedicato all'assistenza morale alle famiglie: soccorre anche con mezzi materiali le famiglie di profughi, professionisti, commercianti, benestanti decaduti, precipitati a causa della guerra in stato di indigenza.
Gli uffici operano fino al 30 settembre 1919. A quella data rimangono attivi solo l'ufficio I, il VI e il VII per assistere le famiglie dei militari ancora mobilitati nell'esercito.
Persone collegate

