Istituto Geriatrico Piero Redaelli

Ricoveri e convitti, Sanità
Denominazioni
Dal 1784 al 1902, Pie case d'industria
Dal 1861 al 1922, Ricovero di Mendicità
Dal 1922 al 1966, Istituto Inabili
Sede
Istituto Inabili a Lavoro (1929 - 1985)
Sede
Istituto Geriatrico Piero Redaelli (1985 - oggi)
La storia dell'attuale Istituto Redaelli inizia nel 1784 con l’apertura della Casa di Lavoro volontario (dal 1808 Pia Casa d’Industria) presso il cessato Ospedale dei Pazzi di San Vincenzo in Prato, finalizzata all’avviamento al lavoro di uomini e donne disoccupati e sostenuta con le risorse economiche dei Luoghi Pii Elemosinieri. Nell’ottica delle politiche contro l’accattonaggio, dal 1810 la Pia Casa d’Industria aveva messo a disposizione dei lavoranti alcuni locali per il pernottamento, fungendo così anche da ricovero. L’inasprirsi dei provvedimenti contro la questua fu alla base dell’incremento degli ospiti della Pia Casa, per cui fu necessario aprire una sede sussidiaria presso l’ex convento degli agostiniani in San Marco (1815).
In seguito alla legge di sicurezza pubblica del 1859, il Comune di Milano dotò la città di un ricovero coattivo per i mendicanti: a questo scopo fu aperto un Ricovero di Mendicità presso i locali delle due sedi delle Pie Case d’Industria, affidandone a queste la direzione. Dal 1862 la gestione dei Ricoveri fu affidata alla neoistituita Congregazione di Carità, amministratrice dei Luoghi Pii Elemosinieri (cui subentrò nel 1938 l’ECA, Ente Comunale di Assistenza).
Nel 1902 le Pie Case vennero chiuse e il Ricovero ne assorbì il patrimonio rimanente. Scopo del Ricovero rimase quello di accogliere e recuperare al lavoro i mendicanti, continuando così l’attività di formazione che si era praticata presso le Pie Case d’Industria.
Dopo aver occupato diverse sedi il Ricovero trovò definitiva collocazione nell’edificio realizzato tra il 1927 e il 1930, in un’area acquistata in piazza Bande Nere.
Dopo gli sconvolgimenti e le distruzioni del secondo conflitto mondiale, nel corso degli anni Cinquanta si delineò la vocazione geriatrica del Ricovero, che nel 1952 assunse la denominazione di Istituto per Inabili a Lavoro di Milano; con il nuovo Statuto organico del 1953 venne eliminato ogni riferimento alla mendicità e si stabilì che i posti letto fossero riservati ad anziani e a persone non in grado di provvedere al proprio mantenimento.
Un tale indirizzo fu confermato dal DPR 29 aprile 1966, con il quale venne anche approvato il mutamento di denominazione in Istituto geriatrico Piero Redaelli.
Negli anni Ottanta del Novecento il complesso di piazza Bande Nere fu interessato da un ampio programma di rinnovamento edilizio che portò alla realizzazione dell’attuale Istituto di via Bartolomeo d’Alviano. L’adeguamento ai più moderni criteri di assistenza geriatrica ha portato all’apertura di un Nucleo Alzheimer (1997), di un Nucleo per soggetti in stato vegetativo (2002) e un Hospice per malati terminali (2004). Infine, nell’ambito di un importante piano di investimenti, nel 2006 è stato aperto il nuovo Centro di Riabilitazione Giovanni Paolo II in viale Caterina da Forlì.