Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo

Scheda redatta da Federico De Palo

Sanità, Servizi assistenziali

Denominazioni
Dal 1877 al 1885, Società di Mutuo Soccorso fra Macchinisti e Fuochisti delle Ferrovie Alta Italia
Dal 1885 al 1977, Società di Mutuo Soccorso fra Macchinisti e Fuochisti delle Ferrovie Italiane
Dal 1977 al 1986, Società Nazionale di Mutuo Soccorso fra Ferrovieri FS
Dal 1986 al 1994, Società Nazionale di Mutuo Soccorso fra Ferrovieri e Lavoratori dei Trasporti
Dal 1994 ad oggi, Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo

Sede
Prima sede della Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo (1877 - 1897)

Sede
Sede della Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo - Casa dei Ferrovieri (1898 - oggi)

La società di mutuo soccorso dei macchinisti

Il 1° maggio 1877, a Milano, un gruppo di macchinisti fondò la Società di Mutuo Soccorso fra Macchinisti e Fuochisti dell’Alta Italia, che oggi si chiama Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo. Il manifesto di propaganda, stilato l’anno successivo probabilmente dal giornalista Carlo Romussi, così recitava:

In mezzo alle tante Società di Mutuo Soccorso sorte da ogni parte, ne mancava una che raccogliesse una classe numerosa e bisognevole di soccorsi qual è quella dei Macchinisti e Fuochisti della ferrovia dell’Alta Italia. Noi tutti che lavoriamo […] abbiamo le stesse necessità, gli stessi desideri, e tendiamo tutti verso quello stesso miglioramento che il nostro assiduo lavoro ci fa sperare […]. La nostra bandiera dev’essere Unione, rispetto dei nostri diritti, dei nostri superiori e delle leggi […] Unitevi tutti con noi, se volete compiere qualche cosa di utile; perché è coll’unione di tutti, che noi, poveri e deboli come siamo, se isolati, potremo diventare una forza.
La Macchinisti e Fuochisti erogava sussidi ai soci e alle loro famiglie in caso di malattia o di morte e forniva loro tutela legale nei casi di reati non dolosi commessi in servizio e di licenziamento senza una giusta causa. Fin da subito, ai tradizionali compiti del mutuo soccorso, il Sodalizio affiancò la promozione degli interessi del personale di macchina presso le amministrazioni ferroviarie.
Primo statuto della Società di Mutuo Soccorso fra Macchinisti e Fuochisti delle Ferrovie Alta Italia, 1878

All’inizio, nel Sodalizio furono forti le influenze di borghesi democratici come Romussi, ma in pochi anni la guida passò agli stessi lavoratori, fra i quali il macchinista Cesare Pozzo, uno dei primi presidenti. Un gruppo di colleghi che lo stesso Pozzo definì:

Gioventù balda e gagliarda, cosciente dei propri doveri e dei propri diritti, gioventù insomma che parla poco e agisce molto, senza posa e con vigore, piena di fede nell’emancipazione del proletariato; in poche parole: il miglior elemento del personale di macchina.

Nel 1885 il Sodalizio si fuse con le società di mutuo soccorso dei macchinisti delle altre compagnie ferroviarie, all'epoca private, assumendo già allora una rilevanza nazionale. In quegli anni la Società di mutuo soccorso fra macchinisti e fuochisti svolse anche un ruolo rivendicativo, di “miglioramento” o a carattere di “resistenza”, come si usava dire a fine Ottocento, e nel 1894 contribuì alla nascita della Lega ferrovieri italiani, il primo vero sindacato della categoria. Nel 1892 e 1893 era stata anche presente ai congressi fondativi del Partito socialista.

Nel corso degli anni la Mutua avrebbe poi abbandonato qualsiasi connotazione politica, e avrebbe lasciato al sindacato i compiti di rappresentanza della categoria nei confronti delle aziende ferroviarie. Con la formazione della Lega ferrovieri italiani e poi, soprattutto, del Sindacato ferrovieri italiani (1907), gli scopi della Mutua tornarono infatti a essere di solo mutuo soccorso per il personale di macchina, sebbene rimanesse molto stretto il rapporto col sindacato.

Manifesto-statuto della Società di Mutuo Soccorso fra Macchinisti e Fuochisti delle Ferrovie Alta Italia (Mutua CesarePozzo), 1884

Resistenza al fascismo e dopoguerra

Delegati all'assemblea della Società di Mutuo Soccorso fra Macchinisti e Fuochisti, 1925

Durante il ventennio fascista, i soci della Mutua, come tutti i ferrovieri, furono oggetto di provvedimenti repressivi miranti a riorganizzare le Ferrovie dello Stato, colpendo al contempo l’opposizione politica e sindacale: ben 50.000 ferrovieri furono licenziati con l’epurazione. La Mutua venne commissariata ma, grazie alla continua opposizione dei  4.000 soci, riuscì a resistere al tentativo di assorbirla negli istituti di previdenza obbligatoria creati dal regime.

Nel dopoguerra proseguì l’attività di mutuo soccorso (sussidi di malattia, infortunio e decesso, assistenza legale). Dopo la liberazione la Mutua rafforzò la sua presenza nella categoria del personale di macchina delle ferrovie grazie all’antico prestigio, ma anche in ragione della specificità del lavoro in ferrovia, soggetto al rischio di infortuni e incidenti che non trovano copertura nella tutele dello “Stato sociale” che va via via sviluppandosi.

La Mutua sanitaria CesarePozzo per tutti i cittadini

Cartolina della Mutua sanitaria CesarePozzo del 1997

Per intuizione strategica di presidente Gabriele Ferri e su suo impulso, la Mutua si iniziò ad aprire all’esterno nel 1976, quando fu consentita l’iscrizione a tutti i ferrovieri. Nel 1980 furono ammessi a soci tutti i lavoratori dei trasporti e nel 1992 tutti i lavoratori dipendenti. Finalmente nel 1994 il Sodalizio assunse l’attuale denominazione di Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo e venne consentita l’iscrizione a socio di tutti i cittadini.

La Mutua sanitaria CesarePozzo è stata capace di evolvere e adeguarsi all’emergere di nuove necessità e bisogni. Ha via via concentrato la propria attività in ambito sociosanitario, ampliando l’offerta di sussidi e, negli ultimi anni, entrando nel settore dei fondi sanitari integrativi. Con il ritrarsi del welfare pubblico e la conseguente affermazione di esperienze integrative, la  mutualità  volontaria ha assunto una nuova importante funzione sussidiaria e solidaristica.

L’opera di CesarePozzo rispecchia i valori di solidarietà del mutuo soccorso. La sua missione attuale è quella di integrazione rispetto ai servizi di welfare garantiti dallo Stato, con tutele e sussidi: malattia, infortunio, maternità, rimborsi ticket esami e visite sanitarie, ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici, decesso, rischi lavorativi, incentivi allo studio per i figli dei soci; un mix, dunque, tra esigenze sociosanitarie vecchie e nuove. Nel 2012 è stata riformata la legge di riferimento del mutuo soccorso (L. 3818/1886) istituendo, fra l’altro, lo strumento della mutualità mediata che permette alle piccole mutue di erogare prestazioni socio-sanitarie per tramite delle mutue più grandi e CesarePozzo, in quanto tale, si è attivata subito in tal senso.

Bibliografia: Stefano Maggi, Mutuo soccorso Cesare Pozzo. 140 anni di solidarietà (1877-2017), Bologna, Il Mulino, 2017