Salone dei Giardini Pubblici di Porta Venezia

Architettura civile
I Giardini pubblici di Porta Venezia (ora Giardini pubblici Indro Montanelli) furono realizzati tra il 1783 e il 1790 occupando lo spazio della basilica di San Dionigi e del convento delle Carcanine. Nel 1805 il chiostro delle Carcanine viene coperto e prese il nome di Salone. Nel 1825 il Salone venne affittato allo scultore Pompeo Marchesi, La struttura venne danneggiata da un incendio nel 1834 e da allora il Comune utilizzò il Salone, molto malandato, come deposito delle “giorgie”, le botti con le ruote che servivano ad annaffiare le strade d’estate. A metà Ottocento i Giardini vennero ristrutturati secondo un progetto preparato da Giuseppe Balzaretto: anche il Salone venne restaurato e rimesso in uso per esposizioni. Nel 1878, con un primo nucleo di opere acquistate in occasione delle esposizioni e altre ricevute in dono, il Comune organizza nei locali del Salone un primo Museo artistico municipale, precursore dei successivi musei civici. Nel 1882 verrà ad aggiungersi la Scuola d'Arte Applicata e nel 1884 il Museo del Risorgimento. Nel 1881 i Giardini ospitarono l'Esposizione Nazionale, che provocò non pochi danni: i restauri vennero affidati a Emilio Alemagna e all'ing. Bignami Sormani.