Il quartiere Ripamonti

Architettura civile
Data di costruzione 1905 - 1906
Si tratta del primo quartiere popolare costruito dal Comune di Milano.
Venne progettato dall'ingegner Giannino Ferrini dell'Ufficio Tecnico municipale, che concepì tre corpi di fabbrica a più piani, per un totale di 420 locali.
La costruzione venne avviata nel 1905 e completata nel 1906 su di un'area fuori Porta Vigentina appositamente acquistata dal Comune nel 1903.
Come osservava il “Corriere della sera” in un articolo del 27 settembre 1906 “la particolarità di questo genere di case sulle altre sta tutta nell'aria e nella luce prodigate dovunque. Abbondano le terrazze, le verande, i porticati e non c'è indizio di quella gretta economia di spazio tanto depolrata altrove. Sarà per adesso forse l'unica casa in cui venga osservato alla lettera il regolamento d'igiene. L'accettazione delle famiglie è subordinata al rapporto fra il numero dei componenti e la capacità d'aria (cubazione) dei locali che deve occupare”.
Gli appartamenti, tutti dotati di latrina e acqua potabile, erano affittati a canoni annui variabili tra le 100 e le 140 lire, privilegiando le famiglie di operai o impiegati di modeste condizioni economiche.
I servizi comuni comprendevano un lavatoio, un impianto docce, una sala convegni e una biblioteca. Vi era inoltre un “locale custodia” per i figli degli inquilini, affidato a volontarie abitanti nel quartiere.
Al piano terreno erano previste alcune botteghe “con esclusione però delle osterie e di qualunque altro spaccio di bevande alcoliche”.
Ognuno dei tre caseggiati aveva un proprio portinaio, scelto dal Comune, che aveva avuto l'accortezza di selezionare un muratore, un fuochista ed un falegname, sempre pronti “ad agire nell'eventualità di piccole riparazioni, che occorrono frequentemente in una grande casa abitata”.
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