Sofia Bisi Albini

Milano, 1856 - Rapallo, 17 luglio 1919
Attività
Emancipazionista, femminista, Giornalista, Scrittrice
Sofia Albini nacque a Milano nel 1856, in una famiglia agiata di proprietari terrieri. Donna di vasta cultura e di molti interessi, fu attiva in numerosi campi della vita culturale italiana e milanese. Antonio Fogazzaro la incoraggiò, ancora giovanissima, alla scrittura e Sofia, a soli 17, anni pubblicò la sua prima novella. Utilizzando anche lo pseudonimo di Donna Conny, scrisse romanzi, racconti e traduzioni, tra cui quella di Incompreso, il fortunato libro di Florence Montgomery. Anche la prefazione alla prima raccolta poetica di Ada Negri, Fatalità, porta la sua firma. Nel 1883 sposò lo scultore Emilio Bisi, da cui ebbe quattro figli; l'unica femmina, Antonietta, fu una affermata pittrice.
Sofia si interessò a temi pedagogici (fu seguace di Maria Montessori) ed educativi, in particolar modo rivolti al mondo femminile. Collaborò con diversi periodici milanesi, tra cui il Corriere della Sera, l'Illustrazione Italiana, la Perseveranza.
Fondò giornali per ragazzi e due riviste femminili di successo: nel 1893 la Rivista per le signorine e Vita femminile italiana nel 1907, che si fusero nel 1914 nella Nostra Rivista. Vita Femminile fu aperta alle idee moderniste, legando l'interesse alle idee femministe (la Bisi Albini fu iscritta all'Unione Femminile Nazionale e partecipò nel 1908 al I Congresso delle donne italiane a Roma) alla religiosità e allo sviluppo di una alta dimensione spirituale, motore di un rinnovamento morale di tutta la società. Fu comunque sostenitrice di un femminismo pragmatico, alimentato da coraggio e forza d'animo, dedito con piglio quasi "eroico" all'attività sociale. Interventista durante la Prima guerra mondiale, sviluppò le sue idee dando vita nel 1917 alla sezione italiana della Lega delle seminatrici di coraggio, una associazione patriottica per mobilitare le donne e invitarle ad una forte partecipazione sociale. La Lega incontrò una vasta diffusione in tutta Italia e la Nostra rivista ne divenne l'organo; dopo la disfatta di Caporetto furono usati tono molto aspri nei confronti delle donne "vili" che non accettavano i sacrifici imposti da una mobilitazione patriottica. Dal suo impegno interventista e sociale, espresso a chiare lettere nella Nostra rivista, nacquero a Milano nel 1915 i Nidi per i figli per i richiamati, che conobbero grande espansione in tutta Italia.
Sofia Bisi Albini si spense a Rapallo il 17 luglio 1919.