Romolo Rituali

Milano, 23 marzo 1846 - Milano, 3 ottobre 1912
Attività
Commerciante
Il Gran Giapponese
Nel momento del suo maggior successo Romolo Rituali era conosciuto a Milano con il soprannome di “Gran Giapponese”. Grande e grosso, come suggerisce la sua caricatura disegnata da Otto Cima, ma anche commerciante di grande abilità e visibilità: i “Grandi Magazzini Romolo Rituali”, aperti nel 1893, si affacciavano infatti su piazza del Duomo angolo via Orefici. Le vetrine sfavillanti proponevano ai milanesi a passeggio per il centro un assortimento di “un milione di ventagli giapponesi”, innumerevoli curiosità del lontano Oriente, gioielli ornati di “brillanti chimici carbonici”, simili a quelli veri, ma alla portata di tutte le tasche. La fortuna commerciale di Rituali era però frutto di lavoro incessante, intraprendenza e intuizione, che lo avevano riscattato dalle sue umilissime origini.

Un inizio difficile
Romolo Rituali era nato a Milano il 23 marzo 1846; il giorno seguente i genitori lo avevano abbandonato nella ruota del brefotrofio milanese, la Pia casa di S. Caterina, avvolgendo nelle fasce di cotone un biglietto in cui si comunicava che il piccolo era figlio legittimo e si chiedeva di battezzarlo con il nome di Romolo. Al nome, il brefotrofio aveva aggiunto il cognome inventato Rituali. Affidato a balia a una famiglia di Comerio di Gavirate (Como), all’età di tre anni Romolo era tornato a Milano, accolto dai coniugi Federico Farè e Annunziata Tabacchi, rispettivamente facchino e cucitrice, che non avevano altri figli. La famiglia abitava sul Borgo di Porta Comasina, nella parrocchia di San Simpliciano, dove probabilmente conduceva una vita modesta, ma sufficiente a mantenere e far crescere il bambino affidato alle loro cure. Attorno ai vent’anni Romolo esercitava una propria attività di “merciaio girovago”; non sappiamo perché, ma nel 1877 era incappato nelle maglie della giustizia. Non è stato possibile rintracciare il fascicolo relativo alle sue vicende giudiziarie, ma la penna ingenerosa di Paolo Valera ricordava nella sua commemorazione funebre che “era stato bollato dalla legge” e che “i ricordi della sua vita uscivano dai casellari giudiziari” (La Folla, 31 ottobre 1912, pp.22-23). Secondo alcune fonti fu anche fattorino della casa editrice Sonzogno e, nei momenti difficili, frequentò gli Asili Notturni creati da Edoardo Sonzogno in memoria dei genitori. Forse Rituali lavorò effettivamente per Sonzogno e fu sicuramente interessato alla sorte dei diseredati accolti nei dormitori, tanto da ricordarli nel suo testamento. Quello che è certo è che gli Asili Notturni furono inaugurati nel 1884, quando l’attività di vendita di Romolo Rituali era in piena ascesa.
Il successo
Le prime notizie del nuovo corso del commerciante risalgono al 1883, quando nella Guida Savallo compare a suo nome un negozio di orefice in C.so Vittorio Emanuele 10, che nell'anno successivo assume l'insegna “Al piccolo Mercurio”. Dal 1888 inizia la vendita di articoli giapponesi e cinesi e, nella nuova sede di c.so Vittorio Emanuele 1, anche i "brillanti chimici", brevetto esclusivo, che incontreranno il favore delle signore milanesi e dei loro cavalieri. Nel 1893 si inaugura il Grande Magazzino di piazza del Duomo angolo via Orefici, la più grande vetrina dell'Oriente a Milano. Sull'onda del "giapponismo" tanto di moda nell'Europa di fine Ottocento, Rituali costruisce una piccola fortuna, incontrando il gusto di tutte le classi sociali.

"Nei miei Grandi Magazzini (unici in Italia per il loro genere) non è limitato l'assortimento ai soli articoli di gran lusso. Se il curioso, l'amatore, l'artista, vi trovano le soluzioni più geniali e più imprevedute, la buona massaia proverà in quell'ambiente le più delicate soddisfazioni di fronte alla mostra [di]... ninnoli graziosi ed infiniti per soprammobili".(Catalogo dei Grandi Magazzini Rituali, 1893)
Non è noto quali fossero stati i primi contatti del commerciante con il Giappone. Il necrologio del giornale La Lombardia, pubblicato il 5 ottobre 1912, affermava che Rituali aveva vissuto per lungo tempo nel paese del Sol Levante, ma non abbiamo attestazioni certe. Sicuramente fu tra i primi milanesi ad importare merci da quel paese e a venderle su larga scala. Nel 1888 oltre a lui il solo negozio di Giovanni Maurer, in via Manzoni 3, vendeva articoli giapponesi e cinesi. Rituali non trascurava la pubblicità: dal suo magazzino provenivano i servizi di piatti giapponesi offerti dall'editore Leone Fortis a chi rinnovava l'abbonamento al giornale Il pungolo; dal negozio di piazza del Duomo arrivavano i mobili laccati, i paraventi di seta decorati e ricamati in oro, i vasi dipinti e smaltati esposti alle Esposizioni riunite di Milano del 1894 e offerti anche come premi della Lotteria.
Il filantropo
Romolo Rituali non dimenticava i tempi difficili, la fame forse sofferta in gioventù. Le cronache milanesi dei quotidiani ricordano costantemente la sua prodigalità verso i più deboli, in special modo i bambini: offerte per i piccoli del Brefotrofio, per i ricoverati all'Ospedale Maggiore, per l'associazione Scuola-Famiglia, per il Patronato Spazzacamini e per quello che assisteva i liberati dal carcere. Ogni Natale organizzava un pranzo in un ristorante per i più miseri: 140 commensali al ristorante San Martino nel 1888 "poveri, in abiti dimessi, ma abbastanza puliti", con accompagnamento musicale della Banda Garibaldi e foto delle tavolate, 100 l'anno precedente al ristorante Morisetti alla Cagnola, più periferico, ma con tramway pagato, 300 persone addirittura nel 1891, ospitate a pranzo al Teatro Castelli in via Palermo. Nel 1896 mise a disposizione dei bisognosi 2.000 buoni da una lira per pane bianco.
Politicamente fu un democratico, legato agli ambienti del senatore Carlo Romussi e dell'editore Edoardo Sonzogno. Tra le sue elargizioni troviamo ne l 1895 anche una sottoscrizione alla rivista Giù le armi. Almanacco illustrato della pace, un periodico pubblicato dall'editore Sonzogno, a cura del Comitato della Società per la pace e la giustizia internazionale, fondato nel 1887 dal premio Nobel Ernesto Teodoro Moneta.
Il declino
Nel 1899 Rituali trasferì la sede della sua attività in un edificio più modesto, anche se con indirizzo ugualmente prestigioso: Portici settentrionali, piazza Duomo n. 19 e 21, dove rimarrà fino al 1906. Rovesci in borsa lo costrinsero vendere alcuni immobili e a ridimensionare i commerci. Nel 1906 cedette la ditta, che conservò però il suo nome, a Rinaldo Viganò che si occupò della sola vendita di brillanti chimici e oreficeria.
Romolo Rituali morì a Milano il 3 ottobre 1912, in una casa in affitto in via Torino 61. Per sua volontà, dopo funerali modesti e l'orazione funebre pronunciata dal senatore Romussi, fu tumulato al cimitero di Musocco. Il successivo 18 novembre la vedova, Giulia Radegonda Legnani, fece traslare la salma al Cimitero Monumentale, commissionando allo scultore Rizzardo Galli il monumento funebre. La tomba accoglie oggi anche le spoglie della moglie, morta il 4 gennaio 1914. Il testamento di Romolo Rituali nominava erede universale gli Asili Notturni Sonzogno per "dare una refezione ai ricoverati negli asili stessi a criterio dell'amministrazione", disponendo l'usufrutto di tutta la sostanza alla vedova.