Luigi Mazzocchi

Scheda redatta da Maria Cristina Brunati

Milano, 1° settembre 1842 - 20 dicembre 1925

Attività
Ingegnere

La giovinezza

Luigi Mazzocchi nacque a Milano il 1° settembre 1844. Appena sedicenne, nel 1860, si unì alla spedizione Medici, che nel mese di giugno raggiunse la Sicilia in supporto dei 1000 di Garibaldi.

Rientrato a Milano, compì gli studi classici e si iscrisse al Politecnico dove si laureò in ingegneria civile nel 1866.

In quello stesso anno, si congiunse ai volontari garibaldini, prendendo parte alla III Guerra d'indipendenza nella battaglia di Ponte Caffaro (25 giugno).

Assistente alla cattedra di Scienze delle costruzioni del Politecnico di cui era titolare Celeste Clericetti (1835 - 1887) - fondatore della Scuola per capomastri e tra i primi a occuparsi della questione delle case operaie nella seconda metà degli anni Sessanta dell'Ottocento - sviluppò al suo fianco l'interesse per l'insegnamento e lo studio della questione delle abitazioni popolari.

Tecnico municipale dal 1877 al 1880, il 7 febbraio 1880 venne nominato ingegnere capo del Consorzio del fiume Olona, mantenendo l’incarico per quarant’anni, continuando tuttavia a esercitare anche la libera professione, che lo vide, tra l'altro collaborare intensamente con la Società Umanitaria.

Gli anni Ottanta e Novanta

Tra i progetti di maggiore rilevanza ideati nel corso degli anni Ottanta e Novanta si ricordano il quartiere operaio ubicato tra le vie Sottocorno, Lincoln e Franklin, fuori Porta Vittoria, costruito per iniziativa della Società Edificatrice di abitazioni operaie tra il 1884 e il 1892, la sede degli Asili Notturni Sonzogno (1884), il primo dormitorio pubblico di Milano, sempre in via Sottocorno, istituzione di cui fu anche consigliere, quella  dell'asilo notturno intitolato a Raffaele Sonzogno a Roma (1887) e la sede della Società italiana per la protezione dei fanciulli, aperta nel 1896 su un terreno donato dal conte Aldo Annoni in via Tadino n. 23.

Insieme all'architetto Enrico Brotti, Mazzocchi progettò inoltre il cimitero di Musocco, il più grande di Milano, realizzato tra il 1886 e il 1895, la cui apertura comportò la dismissione e demolizione dei vecchi camposanti ubicati fuori dalle porte cittadine (Cimitero di San Rocco al Vigentino, Cimitero di Porta Garibaldi detto della "Mojazza", Cimitero di Porta Ticinese denominato anche "Gentilino",    il Cimitero di Porta Magenta, già "Fopponino di Porta Vercellina", poi "Foppone di San Giovannino alla Paglia", il Cimitero di Porta Vittoria o "di Porta Tosa").

Alla fine degli anni Ottanta risalgono pure l’inizio dell’attività politica nelle fila dei democratici e l'ingresso in Consiglio comunale per la prima volta il 10 novembre 1889 con 10544 voti. L’esperienza amministrativa proseguì poi fino a portarlo a ricoprire la carica di assessore all’edilizia durante il mandato del sindaco Giuseppe Mussi, il primo sindaco progressista di Milano eletto nel 1899, dopo le dimissioni di Giuseppe Vigoni.

Agli inizi del Novecento

La sua attività di ingegnere fu assai intensa anche dopo l'entrata nel nuovo secolo: progettò infatti la sede dei Ricoveri Notturni Levi in via Balbo - via Soave (1905) e quella del Pio Albergo Trivulzio (1910).

Fuori Milano, su incarico della Società Anonima delle Terme e della Società dei Grandi Alberghi di San Pellegrino, progettò lo stabilimento termale, aperto nel 1901 e, insieme all'architetto Romolo Squadrelli (1871-1941), il Grand Hotel, inaugurato nel 1904.

Mazzocchi fu inoltre membro del Comitato esecutivo per le Esposizioni Riunite di Milano del 1894 e vice presidente dell’Esposizione Internazionale del 1906, nonché presidente del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano negli anni 1912-1913.

La famiglia

Sposato con Luisa Laurin, da lei ebbe quattro figli: tre maschi, tutti ingegneri, Cesare, Felice e Guido e una femmina, Giulia, che si unì ad Arnaldo Risi da cui nacquero il regista Dino (1917-2008), Nelo (1920-2015) e Mirella Risi (1916-1977).

Felice (n. 1875) e Guido (1877 - 1972), condivisero la fede anarchica, prendendo parte ai combattimenti della guerra greco-turca nella Legione garibaldina di Amilcare Cipriani (1897) e collaborando ai periodici che ne propagandavano gli ideali, come "Il grido della folla". Guido divenne poi un apprezzato pittore vicino al divisionismo, mentre di Felice si ricordano alcuni manuali tecnici per il settore edile.

La sorella di Luigi, Carolina, sposò invece l'imprenditore tessile Pompeo Musa, da cui ebbe Enrico (1872-1944), a sua volta ingegnere. Legatissimo allo zio, Enrico Musa ne condivideva ideali e impegno sociale, tanto da fondare a Como un istituto di cultura popolare sul modello della Società Umanitaria, che volle intitolare a Giosuè Carducci e che trovò sede in un imponente e moderno edificio progettato dal cugino Cesare Mazzocchi (1910).

Morì a Milano il 20 dicembre 1925 nella sua casa di via Verziere n. 4.