Paolina Schiff

Mannheim, 27 luglio 1841 - Milano, 6 agosto 1926
Attività
Emancipazionista, femminista, Insegnante, Scrittrice
Figlia di Sansone, fabbricante di argenterie, e Barbara Mayer, nacque in Germania, a Mannheim, il 27 luglio 1841. Nel 1852 si trasferì con la famiglia a Trieste, dove il padre si trovava già dal 1850. Alla fine del 1860 gli Schiff si spostarono a Milano, città in cui Paolina iniziò la sua attività politica e sociale, avvicinandosi agli ambienti democratici.
Amica delle emancipazioniste Anna Maria Mozzoni e Cristina Rossi Lazzati, nel 1880 fondò con loro la Lega promotrice degli interessi femminili.
A questo ambito si deve ricondurre la costituzione della prima organizzazione di categoria femminile, quella delle orlatrici in calzature, nata nel 1883.
Nel 1884, sempre insieme ad Anna Maria Mozzoni, entrò a far parte del Comitato promotore degli Asili Notturni, di cui divenne in seguito consigliera e benefattrice.
Fu inoltre in relazione con Felice Cavallotti, di cui fu assistente, con Ernesto Teodoro Moneta, del quale condivideva gli ideali pacifisti, tanto da collaborare con lui all'attività dell'Unione lombarda per la pace e l'arbitrato internazionale istituita nel 1887, così come con Angelo Mazzoleni, aderendo alla Lega di libertà, fratellanza e pace.
Il 6 maggio 1888 tenne a Milano una conferenza dal titolo L'influenza della donna sulla pace, cui fece seguito, nel 1890, quella intitolata La Pace gioverà alla donna?, pronunciata nel Ridotto della Scala.
Esaurita l'esperienza della Lega promotrice, nel 1893 diede vita alla Lega per la tutela degli interessi femminili, cui aderirono anche Alessandrina Ravizza, Ersilia Majno Bronzini e Linda Malnati.
Scrittrice prolifica, pubblicò principalmente su periodici femministi tra cui "La Donna" di Gualberta Alaide Beccari e "Cronache femminili" di Emilia Mariani. Fu inoltre autrice di un romanzo dal titolo "Il profugo", dato alle stampe nel 1881.
Nell'anno accademico 1886-87 svolse una serie di conferenze linguistico-letterarie all'Università di Pavia, dove più tardi ottene l’insegnamento delle regole grammaticali e di elementi di storia della letteratura tedesca, che portò avanti fino al 1925, senza tuttavia ottenere la libera docenza malgrado un annoso contenzioso con l'ateneo.
Nel 1902 si iscrisse all'Unione Femminile, promossa da Ersilia Majno nel 1899, appoggiando la campagna sul diritto alla ricerca della paternità e quella contro la tratta delle bianche.
Non potendo partecipare personalmente al Congresso internazionale delle donne che si tenne a L'Aja dal 28 aprile al 1º maggio del 1915 mandò una lettera in cui ribadiva le sue idee sul ruolo della donna per il mantenimento della pace:
"Le donne sono destinate a trasformare, nei loro fratelli uomini, il principio della forza nel principio della ragione. Si può raggiungere questo scopo, con il lavoro dell'intelligenza sostenuto dall'amore".
Tuttavia, nel 1917, dopo la disfatta di Caporetto, dalle posizioni solidamente pacifiste, si avvicinò a quelle turatiane a sostegno dello sforzo bellico.
Nubile e senza figli, morì a Milano il 6 agosto 1926, ospite di una casa di cura in via Buonarroti.
Lasciò agli Asili Notturni Lorenzo e Teresa Sonzogno, di cui era stata consigliera fino al 1910, una cartella di rendita al portatore da 500 lire.
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