Giuseppe Frua
Milano, 1855 - Milano, 1937
Attività
Filantropo, Imprenditore
Giuseppe Frua nasce a Milano il 17 settembre 1855, secondogenito di Carlo e di Teresa Minola. Avviato dal padre medico a studi commerciali, dopo un’esperienza di lavoro in una tessitura in Germania, al suo rientro in Italia è assunto come commesso viaggiatore presso il lanificio bergamasco Caprotti; nel 1875 passa alle dipendenze dell’imprenditore tessile Eugenio Cantoni, che lo invia al cotonificio di Ponte d’Albiate e successivamente alla stamperia di tessuti di Milano, zona Maddalena, dove conosce Ernesto De Angeli.
I due giovani, mossi dagli stessi intenti, agiscono con determinazione e lungimiranza per la crescita economica della fabbrica e per il miglioramento delle condizioni sociali dei dipendenti.
Nel 1883 dopo il matrimonio con Anna, sorella di Ernesto, Frua lascia la direzione commerciale del cotonificio Cantoni di Castellanza per assumere la carica di procuratore generale dell’Accomandita De Angeli & C. stamperia di tessuti in cotone.
In pochi anni la piccola azienda alla Maddalena diventa una delle maggiori imprese italiane del settore; Frua, in accordo con il cognato, incrementa il commercio con l’estero, ammoderna gli impianti e amplia lo stabilimento con nuove costruzioni produttive.
Convinto della necessità che la fabbrica, per migliorare la qualità dei tessuti, debba coprire l’intero ciclo di produzione, comprese le lavorazioni di filatura e di tessitura, fonda nel 1893 a Legnano la società Frua & Banfi per la fabbricazione delle stoffe; successivamente acquista gli stabilimenti di tessitura e stamperia Blumer F. Jenny & C. di Agliè, Ackermann di Omegna e Romeo Zerbi di Saronno e assorbe filande e opifici a Roè, a Seregno e a Ponte Nossa. L’ampliamento strutturale delle lavorazioni a ciclo completo favorisce la crescita costante dell’azienda, che per efficienza e competitività anche nelle esportazioni, si pone fra le principali industrie tessili europee.
Nel 1896 l’Accomandita De Angeli & C. modifica il proprio assetto societario e diventa Società Anonima per l’industria dei tessuti stampati; lo stabilimento alla Maddalena si avvale di nuovi edifici produttivi e già nei primi anni del ‘900 dispone di una propria centrale termoelettrica, all’epoca innovativa in Italia.
Nei decenni successivi Frua prosegue nel suo programma di autonomia energetica degli impianti per svincolarsi dal combustibile di provenienza estera e dall’energia fornita da terzi: dal 1923 incentiva la creazione di impianti idroelettrici a Crusinallo e a Omegna in sostituzione del carbone, fonda la Società per gli impianti idroelettrici dell’alto Serio per rifornire gli stabilimenti di Legnano e di Milano e nella bergamasca fa costruire una linea di alta tensione per unire le tre centrali idroelettriche di produzione agli stabilimenti di consumo; la stessa linea serve un impianto radiofonico a onde libere adibito a uso industriale, all’epoca unico in Italia.
Attività filantropiche
Nel 1907 alla morte di Ernesto de Angeli, Frua assume l’intera gestione aziendale e, accanto a un attento sviluppo dell’attività produttiva e finanziaria, benché a volte osteggiato dall’amministrazione societaria, prosegue con entusiasmo e generosità l’azione assistenziale e filantropica avviata dal suo predecessore.
Convinto dell’importanza sociale della famiglia e della collaborazione con le maestranze, s’impegna a migliorare le condizioni di vita dei propri dipendenti e dei loro famigliari creando iniziative a loro favore, tanto da ricevere l’affettuoso appellativo di “Papà Frua”.
Innovatore anche in campo sociale assicura gli operai contro gli infortuni sul lavoro, istituisce fondi previdenziali, realizza ambulatori, colonie climatiche e convitti per i propri lavoratori, che dal contado o dalle valli devono fermarsi in città per operare in fabbrica.
Per sua iniziativa nei pressi dello stabilimento milanese è presente una latteria con vendita di latte intero sterilizzato a prezzi inferiori a quelli di mercato.
Educato dal padre all’importanza e ai valori dell’istruzione e dell’educazione assegna borse di studio, fa costruire in prossimità delle fabbriche asili per i figli degli operai, biblioteche e strutture ricreative, dove accanto a momenti di svago sono previste lezioni di economia domestica per le ragazze e di attività tecniche per i ragazzi.
All’inizio degli anni Venti ottiene il nulla osta dal Comune di Milano per la costruzione di un “refettorio e ricreatorio con abitazioni per operai”, denominato Casa del lavoratore.
La palazzina in muratura a due piani comprende alloggi dotati di servizi igienici, magazzini per la cooperativa aziendale, infermeria, refettorio, biblioteca e all’esterno campi da bocce.
Sempre a Milano nei pressi dello stabilimento alla Maddalena attiva una scuola professionale in via Vittoria Colonna, rivolta gratuitamente ai figli dei dipendenti, per la formazione di manodopera specializzata. I ragazzi accanto alla didattica di base frequentano corsi pratici di meccanica, falegnameria, disegno, incisione, chimica, elettricità e fisica, prima di svolgere periodici tirocini di apprendistato presso la fabbrica; le ragazze ricevono insegnamenti di dattilografia, ragioneria, ma anche di taglio, cucito e lavori a maglia.
Alla fine della prima guerra mondiale
Dopo la Prima guerra mondiale l’azienda subisce un breve periodo di crisi, legato alle condizioni socio – economiche dell’Italia, ma la gestione di Frua consente all’impresa di superare le difficoltà e di aumentare nuovamente la produzione. Nei primi anni Venti la società conta tre stabilimenti di filatura, cinque fabbriche di tessitura e tre stamperie in cui lavorano dodicimila dipendenti. Attento alle innovazioni e alle richieste del mercato internazionale, Frua è il primo industriale italiano a comprendere l’importanza e il futuro sviluppo delle fibre artificiali per cui avvia nello stabilimento di Agliè un settore specifico per la lavorazione della seta artificiale, prodotto all’epoca innovativo e di successo.
Negli stessi anni l’acuirsi della carenza di alloggi lo induce a incentivare la costruzione di case per i dipendenti in ogni località sede di una propria fabbrica; a tale scopo nel 1919 costituisce la “Società anonima cooperativa per costruzione case per addetti alla Stamperia Ernesto De Angeli di Milano”, in modo da ottenere agevolazioni finanziarie nelle richieste di prestiti bancari e nella cessione di terreni comunali. A Milano nei pressi dello stabilimento acquista un’area tra le attuali vie Moncalvo, Anguissola e Desenzano per la costruzione di villette dotate di giardino, luce, acqua corrente, sistema fognario autonomo, ogni unità immobiliare gode di diritto di riscatto da parte del dipendente dopo trent’anni di lavoro. Il complesso, noto come Villaggio Frua, oggi tutelato dal vincolo paesaggistico, sarà completato in un decennio; accanto sorgerà un caseggiato residenziale denominato “Casone”, capace di ospitare numerose famiglie di lavoratori.
Dal 1921 al 1929 la Cooperativa realizza a Milano circa centocinquanta abitazioni, palazzi e villette nelle vie Trivulzio, Faruffini, Correggio, Ravizza, Bezzi e Strada Vercellese.
Anni Venti e Trenta del '900
Nel 1925 la società cambia denominazione e diventa Società De Angeli Frua per l’industria dei tessuti stampati e l’amministrazione nomina Frua presidente, a riconoscimento dell’attività svolta.
All’inizio degli anni Trenta la diminuzione di esportazioni comporta una temporanea crisi dell’azienda, che Frua riesce a superare con l’ammodernamento dei macchinari e l’introduzione di moderni telai automatici, in modo da ottenere più velocemente tessuti accurati e indirizzare la produzione verso prodotti pregiati, pubblicizzati su molte riviste dell’epoca. Nello stesso periodo gli architetti Luciano Baldessari, Luigi Figini e Gino Pollini sono incaricati di costruire, all’interno dello stabilimento alla Maddalena, una nuova palazzina, ora demolita, per ospitare gli uffici amministrativi della fabbrica.
Frua muore il 22 luglio 1937 nella sua casa milanese di p.za Cadorna 6, dopo i solenni funerali celebrati nella basilica di Sant’Ambrogio la salma è traslata nella cappella di famiglia al Cimitero Monumentale.
Bibliografia:
De Angeli Frua una famiglia, un’industria nella storia di Milano – volume 1, Cenacolo Moncalvo, 2007
Cristina Frua De Angeli, Ma chi è questa bella principessa? Spirali/Vel, 1994
Giuseppe Frua - http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-frua_(Dizionario-Biografico)/
Archivio storico civico presso Castello Sforzesco, Ornato Fabbriche, II serie