Clinica Regina Elena
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Sede
Clinica Regina Elena (1909 - oggi)
Le radici dell’ “Asilo per le madri povere e legittime Regina Elena”, realizzato nel 1909, vanno ricondotte alla “ Guardia Ostetrica” fondata nel 1887 in Via Unione, dove aveva sede anche “Il giornale delle levatrici”, organo ufficiale della Federazione delle levatrici, cui grande apporto diedero Alessandrina Ravizza e Bambina Venegoni, due figure-cardine dell’assistenzialismo milanese.
L’esigenza di garantire, oltre che assistenza e supporto, anche un luogo asettico e sicuro dove partorire, venne sostenuta da Luigi Mangiagalli, grande ginecologo e clinico, che nel 1909 riuscì a dare vita a un reparto ostetrico autonomo intitolato alla sovrana d’Italia (che ne era la presidente onoraria). Mangiagalli la moglie Rosa Perelli Paradisi furono anche fra i benefattori più generosi di questa nuova istituzione. Lo scopo era quello di “assistere le madri povere, legittime, sane che, per indigenza, particolari condizioni fisiche o morali, non potessero compiere a domicilio, in condizioni favorevoli, il grande atto della procreazione”. Le gestanti erano ricoverate al VII mese di gravidanza e vi soggiornavano (da qui la denominazione di “Asilo”) sino al termine della gestazione e del puerperio. Con l'apertura dell'Asilo Regina Elena, Mangiagalli completava il programma iniziato nel 1906 con l'apertura dell'Istituto Ostetrico-Ginecologico che era finalizzato soprattutto all’assistenza delle madri nubili.
Fin dall’inizio l’ente fu sostenuto dalla generosità di numerosi benefattori, esponenti del milieu della filantropia milanese laica e illuminata tra cui lo stesso costruttore, l’ ingegner Radaelli; medici della struttura, come Gustavo Sangregorio e Angelo De Vincenti, e amministratori fra cui spiccano il presidente Ettore Rusconi e il direttore dell’Istituto Attilio Ferri. Oltre a questi si aggiunsero grandi nomi di di spicco dell’aristocrazia e della borghesia imprenditoriale membri del Consiglio di Amministrazione e nel Comitato delle Patronesse (Guido Visconti di Modrone, i coniugi Demetrio e Giuditta De Marchi, Isabella Bozzotti, moglie di Francesco Gnecchi, e Antonio Biffi, industriale chimico italiano.
Nel 1957 l’Asilo Regina Elena divenne un Ospedale specializzato, e nel 1960 vennero create due divisioni, Ostetrico-Ginecologica e Pediatrica. Nel 1968 fu riconosciuto come Ente Ospedaliero, assumendo la denominazione di Istituto di Ostetricia-Ginecologia e Pediatria “Regina Elena”.
Negli anni novanta del Novecento divenne un presidio della USSL, per essere successivamente amministrata dagli Istituti Clinici di Perfezionamento (tra 1998 e 2004). Nel 2005 entrò a far parte della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico.