Ristoranti e Mense dell'ECA

Scheda redatta da Giorgio Sassi

Mense, Servizi assistenziali

Sul finire del 1947 l'ECA di Milano si cimentò in una nuova attività assistenziale rivolta non più soltanto a persone prive di qualsiasi mezzo di sussistenza ma anche a una parte di quel "ceto medio", che ormai da anni si trovava in una situazione di evidente disagio economico in seguito alla guerra. Si tratta dei cosiddetti "Ristoranti economici", ai quali si rivolgevano sia persone bisognose munite dei "buoni" rilasciati dall'ECA, sia cittadini che erano in grado di pagare il modico prezzo stabilito per il pasto.

Il primo ad aprire fu il ristorante economico ubicato in via Broletto, all'angolo con via dell’Orso, seguito, alla metà di gennaio del 1948, dal ristorante di viale Majno; a questi, alcuni mesi più tardi, si aggiunse inoltre un terzo locale realizzato, su sollecitazione del sindacato degli avvocati e dell'ordine dei magistrati, all'interno del Palazzo di giustizia.

Scartata l'ipotesi di una conduzione diretta dell'attività, giudicata inopportuna per l'eccessivo peso burocratico che avrebbe comportato, l'ECA optò per una più agile gestione autonoma, che garantiva maggiore rapidità nelle decisioni. La responsabilità dell'organismo venne affidata ad un sovrintendente scelto tra i componenti del Comitato di amministrazione dell'Ente, sottoposto al controllo dell'Ente medesimo e di una commissione costituita ad hoc.

L'attività dell'ECA nel campo della ristorazione economica venne ulteriormente ampliata nel luglio del 1949, con l'affidamento da parte del Comune della conduzione delle Mense collettive sorte durante la guerra per offrire un pasto caldo a poveri e senza tetto. Le mense furono allora ridotte di numero - rimasero le sole di piazzale Bacone, piazzale Cantore, piazza Gerusalemme e via Monte Nero - e le baracche di legno che le ospitavano vennero riadattate e dotate di nuovi impianti e attrezzature. Il riscontro fu immediato: durante i primi sei mesi della nuova gestione le mense servirono infatti oltre 5 milioni di coperti, con una media di circa 10 mila pasti giornalieri.

Negli anni seguenti alcuni di questi locali chiusero ed altri presero il loro posto; nel 1958 la Gestione autonoma ristoranti e mense dell'ECA assunse inoltre la conduzione dalla Centrale del latte di Milano dei cosiddetti "bar bianchi", uno situato nei Giardini pubblici di Porta Venezia, il secondo nel Parco Sempione.

A quel tempo la situazione cittadina era tuttavia già molto cambiata rispetto all'immediato dopoguerra e mutamenti ancora maggiori si verificarono nel decennio seguente, con evidenti ricadute sugli stessi bisogni della popolazione, anche di quella meno abbiente, che con sempre minore frequenza fece ricorso ai ristoranti e alle mense collettive.

Nel 1971 il Comitato di amministrazione dell'ECA dispose pertanto la liquidazione della Garme e la riconsegna del fabbricato di via Broletto e del Bar Bianco dei Giardini pubblici - gli unici sopravvissuti - rispettivamente al Comune e alla Centrale del latte.