Quartiere XXVIII Ottobre (poi Stadera)

Architettura civile

Data di costruzione 1928

Il quartiere Stadera nacque intorno ai caseggiati costruiti a partire dal 1926 dal Fascismo. In un'area un tempo di aperta campagna,  lo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) costruì 1886 alloggi per le famiglie povere e gli sfrattati che abitavano nelle baracche del comune in zona Ticinese. Il regime chiamò inizialmente il quartiere "28 ottobre" in ricordo della marcia su Roma. Il nome "Stadera" risale invece, come molti quartieri di Milano dal toponimo di antiche cascine. La Cascina Stadera fino ai primi anni '20 era situata nel riquadro delle attuali vie De Sanctis, via Palmieri, tra via Montegani e il Naviglio Pavese. Il quartiere era anche chiamato "La Baia del Re". Gli abitanti della zona, per lo più operai, avevano deciso di chiamarlo così rifiutandosi di usare il nome imposto dal regime fascista che lo aveva edificato e nominato “28 ottobre”. Quello scelto dai milanesi si riferiva invece alla Kingsbay del Polo Nord, il posto più isolato e irraggiungibile della terra, che negli anni ’30 faceva da avamposto per le missioni internazionali di esplorazione in dirigibile del Polo. Tra queste vi era stata anche quella di Umberto Nobile, che aveva iniziato la sua seconda attraversata artica con il dirigibile "Italia" partendo proprio da Milano il 23 maggio 1928. Un modo per rendere l’idea dell’abbandono e dell’isolamento del quartiere.