Sede dell'Unione femminile nazionale

Scheda redatta da Eleonora Cirant

Architettura civile

L'edificio, situato in Corso di Porta Nuova (allora si trattava del civico n. 20) risale al secolo XVII.

La casa, insieme con la corte, "posta in questa città dallo Stradone S. Angelo che mette al Dazio di Porta Nuova" - così la descrive uno degli atti notarili che accompagnano la vita dello stabile - fu venduta nel 1839 da Giuseppe Bottini a Giuseppe Robecchi.

L'Unione femminile nazionale ha acquistato casa e corte dagli eredi Robecchi nel 1911 dopo una lunga fase di raccolta fondi e con l'accensione di un mutuo. Fu determinante la donazione del banchiere Alberto Vonwiller, che mise a disposizione una somma ingente in memoria della moglie Edvige, fondatrice dell'Unione, da poco deceduta.

Lo stesso anno partirono i lavori di ristrutturazione e nel 1911 l'Unione femminile e le sue istituzioni poterono trasferirsi nella nuova sede. Come commentava il Corriere della Sera, l'edificio era "il primo che una società femminile sia risuscito a fare suo in Italia, dopo dodici anni di sforzi". Oltre ai lavori per il rifacimento della pavimentazione, delle fognature e per l'illuminazione elettrica, venne costruito il salone ad uso conferenze.

Nel tempo lo stabile subì modifiche. Intorno alla metà degli anni '20 infatti l'ampio salone già presente venne ampliato e adattato per tornare sede di rappresentazioni teatrali. Vengono costruiti altri locali ad uso ufficio e abitazione, in parte sopra il salone e in parte su un'area adiacente, previa demolizione di un vecchio edificio.

I bombardamenti della seconda guerra mondale lo danneggiarono gravemente e molti degli sforzi degli anni che seguirono furono indirizzati alla ricostruzione. La proprietà della Casa era stata messa a rischio durante gli anni del fascismo. Il Prefetto ne decretò infatti il sequestro nel 1942 ma l'Unione femminile, dopo la guerra, riuscì a vincere il ricorso e a conservare la proprietà dello stabile.

Bibliografia: Per l'elevazione materiale e morale della donna e del genere umano. L'Unione femminile nazionale di Milano dall'impegno sociale allo scioglimento (1908-1939). Tesi di laurea specialistica di Fabio D'Amico, conservata presso la Biblioteca dell'Unione femminile nazionale.