Cesare Correnti

Milano, 3 gennaio 1815 - Lesa (Novara), 4 ottobre 1888
Attività
Politico
La giovinezza e gli ideali patriottici
Nacque a Milano il 3 gennaio 1815 da Giuseppe e Teresa Gerenzani, in una casa ubicata in contrada San Simone (oggi via Cesare Correnti).
Iscritto al ginnasio di Brera, proseguì poi gli studi al Collegio Longone e quindi a Pavia, al Collegio Ghislieri dove venne ammesso dopo aver vinto un concorso per un posto gratuito. Laureato in legge all'Università di Pavia nel 1837, iniziò a lavorare come impiegato di concetto nell'amministrazione del Lombardo-Veneto.
Nel frattempo maturava una crescente insofferenza nei confronti della dominazione austriaca, esplicitata in un opuscolo intitolato L'Austria e la Lombardia, pubblicato in forma anonima nel 1847, in cui criticava aspramente il sistema economico finanziario asburgico.
Nel 1848 partecipò alle Cinque giornate e venne designato Segretario generale del Governo provvisorio presieduto da Gabrio Casati.
L'esilio in Piemonte, tra politica e cultura
Al ritorno degli austriaci, esulò come molti suoi compagni di lotta in Piemonte, prendendo dimora a Torino. Qui fu eletto deputato al parlamento subalpino per il collegio di Stradella, restando nei ranghi dell'opposizione fino al 1854, quando appoggiò l'intervento piemontese nella Guerra di Crimea proposto dal conte di Cavour con l'intento di portare la questione italiana su uno scenario internazionale.
Alla causa risorgimentale, Correnti dedicò anche un'appassionata opera di propaganda che ebbe tra gli esiti più felici la pubblicazione del volume sui Dieci giorni dell'insurrezione di Brescia nel 1849, apparso già nel 1849, e la realizzazione del Monumento all'Alfiere dell'esercito sardo, commissionato allo scultore ticinese Vincenzo Vela, artista di indiscussi sentimenti patriottici cui era legato da vincoli d'amicizia. Il marmo, donato dai patrioti milanesi alla città di Torino in segno di ringraziamento per la campagna del 1848, ebbe infatti origine da un'idea di Correnti, che promosse una sottoscrizione pubblica per la sua esecuzione.
Il progetto venne provocatoriamente presentato al Consiglio comunale della città piemontese il 15 gennaio 1857, in concomitanza con la visita, assai poco apprezzata dalla popolazione, dell'imperatore Francesco Giuseppe a Milano. Allo stesso modo, due anni più tardi, la scultura ultimata venne inaugurata in una solenne cerimonia che ebbe luogo il 10 aprile 1859, con l'intento di accrescere le tensioni con l'Austria.
Nella capitale sabauda, Correnti svolgeva peraltro un'intensa attività pubblicistica collaborando con svariate testate (“La Concordia”, “Il Cimento”, “Rivista contemporanea”, “L'Italia economica”), e fondandone di nuove (“Il progresso”, nel 1850 , “Il Diritto”, nel 1854, e l' "Annuario statistico italiano" nel 1857).
In Piemonte riprese anche la pubblicazione dell'almanacco Il nipote del Vesta Verde, che aveva avviato sul finire del 1847 a Milano con i tipi di Vallardi. Si trattava di una strenna con finalità educative rivolta principalmente agli operai che "con le fatiche delle braccia pagano così nobilmente il loro tributo alla società". I fascicoli comprendevano notizie di economia, geografia, storia, statistica, insieme ad informazioni su istituzioni di varia natura, dagli asili per l'infanzia alle società di mutuo soccorso, poesie, novelle, vite di uomini illustri, indovinelli e persino canzoni popolari.
Divenuto ormai nome di riferimento sia in ambito culturale che politico, grazie anche al progressivo avvicinamento al Primo ministro piemontese, nel 1859 ottenne la nomina a membro della Commissione Giulini (10-26 maggio 1859) istituita in vista della fusione della Lombardia alla monarchia sabauda allo scopo di agevolare la transizione istituzionale e amministrativa.
Il rientro a Milano, l'attività parlamentare e l'impegno sociale
Tornò quindi a Milano proprio nel 1859 con il delicato ruolo di prefetto del Monte Lombardo Veneto.
Eletto deputato dopo la proclamazione del Regno d'Italia, militò inizialmente nelle fila della Destra storica, ricoprendo anche incarichi governativi: fu per due volte ministro della Pubblica Istruzione, la prima per meno di due mesi (17 febbraio 1867 – 10 aprile 1867) durante il secondo governo Ricasoli e la seconda per tre anni (13 maggio 1869 – 18 maggio 1872) durante il governo Lanza, impegnandosi per la difesa e promozione dei principi di laicità e aconfessionalità in ambito didattico.
Dal 1876 passò alla Sinistra storica, guidata da Agostino Depretis, cui era legato da una profonda amicizia nata ai tempi dell'università.
A Milano, tra i suoi principali sostenitori politici figurava il letterato Lodovico Corio, che lo appoggiava con una strenua attività promozionale, articoli e conferenze pubbliche, in virtù di una consonanza d'ideali comprovata dai rispettivi carteggi conservati al Museo del Risorgimento e alla Biblioteca Ambrosiana.
L'intesa tra i due ebbe modo di concretizzarsi anche nella compartecipazione alla fondazione dei primi ricreatori laici milanesi, proposti come alternativa a quelli cattolici. Correnti fu infatti presidente onorario del comitato promotore, mentre Corio assunse la direzione del primo spazio, aperto in via Terraggio il 13 luglio 1879 e volle dedicare al ruolo avuto dall'amico anche una pubblicazione: Cesare Correnti e il primo ricreatorio in Milano stampata nello stesso anno da Civelli.
Più tardi Corio lo interessò ad un altro ambizioso progetto, riguardante l'apertura dei primi asili notturni per senzatetto. In questo caso, Corio intendeva riproporre il modello di quelli parigini che tanto l'avevano colpito durante il viaggio compiuto insieme a Correnti in occasione dell'Esposizione universale del 1878, nell'ambito della quale il deputato milanese era stato designato commissario generale per la sezione italiana.
Eletto dapprima nel collegio di Abbiategrasso e poi a Milano, Correnti fu riconfermato alla Camera fino al 1886 quando, alle votazioni del 23 maggio, prevalsero i candidati radicali. In quello stesso anno, tuttavia, venne nominato senatore da re Umberto I.
Altre cariche pubbliche e onorificenze
Socio dell'Accademia dei Lincei, dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano, dell'Accademia dei Georgofili di Firenze e dell'Accademia nazionale di scienze, lettere ed arti di Modena e, ancora, primo segretario del Gran magistero dell'Ordine mauriziano, presidente dell'Istituto Storico Italiano e presidente della Società geografica italiana, ricevette numerose onorificenze per il suo appassionato impegno politico e civile: fu Grande ufficiale e Gran Cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia, Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) e Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia.
La famiglia e la morte
Era sposato con la torinese Maria Norza (1838-1895), da cui ebbe due figlie. La prima, chiamata Adelaide, che morì bambina all'età di cinque anni e, un'altra, venuta alla luce nel 1867, cui impose lo stesso nome.
Cesare Correnti morì nella sua villa di Solcio di Lesa, sul Lago Maggiore, il 4 ottobre 1888.
Tredici anni più tardi, Milano lo celebrò con un busto in marmo opera dello scultore Luigi Secchi, inaugurato il 24 novembre 1901 nello slargo (ora piazza Resistenza Partigiana) tra via Cesare Correnti e corso Genova.
Dal 1929 le sue spoglie riposano nel Famedio del Cimitero monumentale di Milano.
Persone collegate
