All’indomani dell’Unità d’Italia l’urgenza di case popolari diventa sempre più pressante a Milano, dove l’afflusso di nuovi abitanti in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita è in costante crescita.

Nel 1861, sotto il patrocinio del Comune guidato dal sindaco Antonio Beretta, nasce la “Società edificatrice di case operaie, bagni e lavatoi pubblici”, che tenterà di dare una prima risposta all’emergenza abitativa.

Tra il 1862 e il 1868, la società promuove la realizzazione del primo quartiere operaio della città, sopra un’area ceduta gratuitamente dal Comune: un complesso di 400 alloggi distribuiti su tre corpi di fabbrica, progettati dagli ingegneri Francesco Sarti, Carlo Cereda e Cesare Osnago ed ubicati tra le vie Montebello, San Fermo, San Marco e Moscova.

Planimetria del quartiere operaio di via San Fermo, da Milano Tecnica dal 1859 al 1884, a cura di Collegio degli Ingegneri ed Architetti, Milano 1885.