Locandina invito Bauer quarantesimo

Giovedì 13 ottobre 2022
ore 18

Società Umanitaria

Sala Facchinetti
ingresso da via San Barnaba 48

Interventi di Ferruccio De Bortoli e Marcello Flores
Introduce e modera Alberto Martinelli
Presiede Alberto Jannuzzelli

In occasione della pubblicazione del volume
RICCARDO BAUER, Un ideale che diventa destino. Lettere 1916-1982
(GuadoEdizioni-Società Umanitaria, Milano, ottobre 2022, pag. 440)
A cura di Alberto Jannuzzelli e Claudio A. Colombo

RICCARDO BAUER, una delle voci più autentiche ed autorevoli dell’Italia repubblicana, temprato dal senso del dovere, modellato da un rigore morale inattaccabile, viene ricordato nel 40° anniversario della scomparsa (avvenuta a Milano il 15 ottobre 1982).

In questa occasione viene presentata la pubblicazione di una parte del suo epistolario (recentemente riordinato e schedato): 150 lettere inedite, che rivelano una esistenza forgiata da un’etica cristallina, testimoniata da un unico credo: “Sono arciconvinto che la politica della schiena dritta è e sarà sempre la migliore”.

Oppositore del fascismo della prima ora, quindici anni passati tra carcere e confino (dal 1926 al 1943), tra i fondatori del Partito d’Azione, esponente di spicco del CNL a Roma e membro della Assemblea Costituente dopo la Liberazione, fino ad oggi la vita di Riccardo Bauer è stata analizzata specialmente per il suo antifascismo e per la sua battaglia per la libertà e la democrazia. Questo primo corpus epistolare, suddiviso in quattro fasce temporali, va a coprire il gap, scoprendo la sua vena patriottica durante la Grande Guerra ed il suo temperamento dopo il 1945, quando lasciò la politica attiva per dedicarsi alla ricostruzione dell’Umanitaria, dove si era formato professionalmente, imparando “la profonda distinzione tra democrazia e demagogia”. Da quel momento, e fino alla scomparsa, le sue lettere (e i suoi scritti) mostrano la sua costante, rigorosa analisi critica della politica e della società dell’Italia repubblicana, insistendo a più riprese, fin dai primissimi anni della ricostruzione, morale e materiale del Paese, che se “il fascismo è caduto, non si sono modificate sostanzialmente le tare da cui il fascismo è stato generato: scetticismo, furberia, conformismo”.