Osvaldo Gnocchi Viani, il pioniere delle Camere del Lavoro
Patriota mazziniano e garibaldino, socialista conciliatore, Osvaldo Gnocchi Viani, caratterizzato dalla candida barba e dai lunghi capelli a zazzera, con gli occhiali davanti agli occhi sormontati da ampie sopracciglia, che gli davano “l’aria del propagandista evangelico”, fu denominato “Papà” delle Camere del Lavoro.
Le sue iniziative riformiste seppero coniugare le aspirazioni del movimento operaio e del movimento emancipazionista femminile con l’istruzione popolare, primo passo per rivendicare i diritti fondamentali.
Nato ad Ostiglia nel 1837, laureatosi a Pavia, ardente di patriottismo, pubblicista, Osvaldo Gnocchi Viani visse tra Genova, Roma e Milano, dove toccò da vicino le fatiche e le miserie del proletariato, lavorando come operaio e correttore di bozze, e facendosi un giusto concetto delle condizioni e dei bisogni delle classi lavoratrici.
Uomo di vasta esperienza e dottrina sociale, si immolò alla causa del socialismo, favorendo le prime associazioni operaie della capitale, fondando il Partito Operaio Italiano, militando fino alla morte nelle file del partito socialista, di cui fu più volte candidato in vari collegi.
Trasferitosi a Milano nel 1882, fu inviato all’Esposizione internazionale di Parigi dal giornale economico Il Sole per studiare i rapporti di lavoro ivi esistenti; durante quel soggiorno approfondì la conoscenza delle Bourses du Travail, nate per il collocamento della manodopera.
Quella esperienza lo portò a divenire il pioniere delle Camere del Lavoro in Italia, assicurando sempre la sua opera di sostegno alla cooperazione, al mutuo soccorso, all’istruzione popolare, convinto che “di mano in mano che la loro coscienza di lavoratori si educa e la loro forza di organizzazione si sviluppa, domandano alla società riforme, leggi, istituzioni a tutela della loro dignità e dei loro diritti” (intervento sul numero unico de Il falegname di Milano, 2 maggio 1897).
A cavallo tra ‘800 e ‘900 istituì la Società Umanitaria (voluta da Prospero Moisé Loria), fondò l’Università Popolare, riconobbe tra i primi le rivendicazioni del movimento emancipazionista femminile. Fu insomma un riformista completo, precursore ed ispiratore di iniziative politiche e sociali all’avanguardia.