Una cartolina da Vienna. Milano in aiuto dei bambini viennesi dopo la prima Guerra Mondiale
La cartolina è una delle tante che il direttore dell’Istituto Derelitti riceve dai piccoli ospiti viennesi che sono stati accolti per qualche tempo nell’Istituto durante i primi mesi del 1920.
Non si tratta però di uno scambio culturale, simile a quelli che gli studenti sperimentano oggi con grande successo. In questo caso è il Comune di Milano a promuovere una iniziativa di fraternità umana, solidarietà concreta e conforto a bambini viennesi sfiniti dalle privazioni della guerra da poco conclusa, accogliendoli per qualche tempo in Italia, fornendo cibo, cure mediche e istruzione.
Il 23 dicembre 1919 dalla stazione di Milano parte un convoglio formato da 10 vagoni che comprendono una dispensa con viveri per 500 persone e 8 carrozze destinate al viaggio di bambini viennesi verso l’Italia. Altri treni simili verranno organizzati dai comuni socialisti di Bologna e Reggio Emilia e da associazioni proletarie di Ravenna. Aderiranno in seguito altri comuni del Piemonte, della Lombardia, della Liguria e numerose associazioni operaie.
Con due spedizioni successive verranno accolti nel Nord Italia oltre 2000 bambini tra i quattro e i dodici anni, ospitati per un periodo di quattro mesi negli istituti per minori, nelle colonie climatiche liguri e sui laghi lombardi. Il Comune di Milano si assume l’organizzazione dei nuovi associati lombardi, piemontesi e liguri alla beneficenza ai piccoli viennesi. Gli ultimi bambini faranno ritorno a Vienna il 21 maggio 1920.
Presso le strutture dell’Istituto Derelitti, a Milano e nella colonia di Oleggio (Novara), si ospiteranno un centinaio di bambini. I fascicoli personali dei piccoli ospiti, raccontano la breve storia del loro soggiorno in Italia.