Romolo Rituali, il gran giapponese
Il soprannome con cui era conosciuto Romolo Rituali descriveva sicuramente le sue caratteristiche fisiche – corporatura massiccia, naso imponente, gran barba – ma segnalava senza alcun dubbio anche l’attività commerciale per cui era notissimo a Milano. I Grandi Magazzini di Romolo Rituali, affacciati sulla piazza del Duomo, vantavano un assortimento di “un milione di ventagli giapponesi” e destavano “la meraviglia in tutti i visitatori per le innumerevoli curiosità giapponesi e chinesi” che erano esposte. Popolarissima tra le signore milanesi era anche la sua vendita esclusiva di “brillanti chimici carbonici”, che ornavano il collo di chi non poteva permettersi gioielli autentici.
La grandezza del personaggio era sottolineata dal duro percorso compiuto per raggiungere una solida posizione economica. Umilissime origini – accolto al brefotrofio e allevato da diverse famiglie – aveva fatto mille mestieri e avuto anche qualche piccolo guaio con la giustizia. La partenza in salita non gli aveva impedito di raggiungere il successo commerciale, arrivato con l’importazione a Milano di oggetti provenienti dall’Oriente. Romolo non aveva però dimenticato i tempi difficili dell’infanzia e della giovinezza e, al culmine della sua parabola ascendente, era impegnato in numerose associazioni benefiche, a sostegno soprattutto dei bambini e dei giovani.
Alla sua morte volle destinare il suo intero patrimonio, se pur decurtato da sfortunate speculazioni in borsa, agli Asili Notturni Sonzogno in aiuto dei senza tetto.